LIBRI IN ITALIANO
SANGUE MISTO - Elliot edizioni, Roma
Nel Congo Belga degli anni Cinquanta vive Harry Wilson, commerciante di articoli intimi per signore, uomo americano di buon carattere, generoso e ben voluto dalla comunità. Alla sua gentilezza pacata fa da controcanto Mama Malkia, la sua domestica, una donna africana sfrontata e solida, piena di vita e d'amore. Il vero eroe però è un bambino, Leo, che Mama Malkia ha scelto tra gli orfani abbandonati alla Missione, quando Harry le ha confessato di volerne adottare uno. Leo è un piccolo mulatto che cresce in questo bizzarro nucleo famigliare e frequenta una scuola fatta su misura per gli europei, ma a causa del colore della sua pelle viene emarginato da tutti. Crescendo, il ragazzo farà incredibili scoperte sui propri amici, sulla vita e su qualcosa che suo padre gli sta nascondendo: un segreto che a quel tempo era ancora considerato un peccato innominabile, foriero di ulteriore emarginazione e dolore. Albert Russo da anni racconta il mondo nell'ottica della differenza e del rispetto reciproco, facendo del "meticciato" culturale e individuale la propria cifra narrativa, contro ogni tipo di discriminazione. Postfazione di Michel Fabre.
"Russo sogna un mondo dove esiste una sola razza e una sola umanità che riassuma tutte le differenze." PULP
"Una lettura per puri di cuore." LANKELOT
"Sangue misto ci parla a differenti livelli, con una scrittura semplice ma non senza grazia, del mettersi sempre in discussione senza compromessi." MICHEL
FABRE
http://www.amazon.it/Sangue-misto-Albert-Russo/dp/8869930572
Zapinette, la spigliata tredicenne protagonista di questo romanzo, è una attenta osservatrice della società che la circonda. I pensieri e i racconti della ragazzina stimolano la fantasia del lettore che si ritrova immerso nel suo mondo. Albert Russo dà vita a un linguaggio originale fatto di anglicismi, neologismi e idiomi tipici dei giovani d'oggi.
Dopo il gaypride a Parigi Zapinette viene rapita a New York
Zapinette è una tredicenne vivace e intelligente. Vive a Parigi con la madre e passa il tempo libero con lo zio, un personaggio sopra le righe. Attenta osservatrice, l'eroina del romanzo descrive il mondo che la circonda con inconsapevole arguzia. In questo capitolo Zapinette partecipa con lo zio al Gay pride di Parigi, cogliendo il lato ironico dell'evento e sottolineando i comportamenti bizzarri del suo parente omosessuale.
http://www.ibs.it/code/9788864022260/russo-albert/dopo-gaypride-parigi.html
ZAPINETTE LA PARIGINA
romanzo di Albert Russo
fumetti di Soizick Jaffre
traduzione di Gabriella Baldanzi
Edizioni Libreria Croce
http://www.edizionicroce.com/autore.asp?idaut=65
Zapinette vive con sua madre , una “felinista “ determinata, proprietaria di un salone di bellezza a Parigi e con l’ultimo fidanzato di lei , Firmino. La ragazzina , tuttavia, si sente molto più vicina allo zio, Zio Beric , nonostante il fatto “ che lui , a volte , sia fuori di testa e di tanto in tanto le faccia saltare i nervi.” Da Firmino, “che fa rima con vermino” viene a sapere che il suo zio preferito è un “omosectual “. Insieme faranno un viaggio in Italia che si rivelerà certamente non noioso.
THE LITERARY REVIEW: «… e state attenti, queste “perle “ di perspicacia trasgressiva di Zapinette si propagheranno come un virus. L’innocenza scanzonata e pragmatica di questa ragazzina saggia abbraccia l’intera gamma dei rapporti umani. Difficilmente qualcuno ne uscirà indenne . Michael Jackson, Vittorio De Sica , Freddy Mercury, Mao, i due Clinton , il Papa , Fidel Castro e persino Gesù di Nazareth , tutti finiranno sotto il tiro deliziosamente buffo di Zapinette mentre lei fa “zapping “ da un argomento all’altro con un flusso irrefrenabile. Il secolo con il doppio zero ha visto l’alba , ma noi abbiamo visto il futuro che è un imbroglio ipocrita. Proprio come una salutare dose di antidoto antimbroglio lo Zapinette Video dovrebbe essere nell’ elenco delle cose da leggere da chiunque faccia funzionare il proprio cervello.»
WORLD LITERARY TODAY: « ... Questo libro è un’ autentica passeggiata di divagazione , un Montaigne senza capitoli che saltella da un soggetto all’altro tracciando dei collegamenti che non sarebbero venuti in mente a nessuno. Ma per dirlo alla Groucho Marx , far passare un semplice accenno al di sopra della spalla di uno scrittore è il metodo giusto per far circolare l’idea.
Noi lettori ridacchiamo o addirittura ci buttiamo via dal ridere mentre proseguiamo nella lettura , ma , volenti o nolenti , raccogliamo i messaggi importanti che sono sotto il saltello monellesco e il modo canzonatorio di scrittura.»
IO, HANS, FIGLIO DI NAZISTI,
romanzo di Albert Russo,
Edizioni Libreria Croce
Traduzione di Gabriella Baldanzi
http://www.edizionicroce.com/libro.asp?idlibro=601
Amazon.it e altre librerie in linea
'Albert Russo, il romanziere del patchwork riuscito',
di Jean-Luc Maxence
Se il tempo potesse sospendere il proprio volo, secondo le arti conosciute dai poeti, noi saremmo nel 1975 e io ritroverei un bel giovanotto sorridente ed anticonformista che mi proponeva, in rue Vaneau, il suo primo manoscritto, un romanzo breve e di pregio, Mosaique newyorkaise. Mi è piaciuto al primo impatto e l’ho editato per le Editions de l’Athanor. Albert Russo, di origine angloitaliana, è nato nel 1943 nello zaire, ha vissuto diciassette anni in africa centrale e in quella australe, poi negli Stati Uniti, prima di stabilirsi in Francia dove vive tuttora. La sua opera di romanziere, apprezzata da James Baldwin e Gilles Perrault in modo particolare, è una magnifica testimonianza dell’ambiguità tragica del meticciato delle culture e lo è stata ben prima che questa espressione divenisse – con gran parte dei benpensanti – una formula vuota, senza sfumature, una risposta per tutto. Albert Russo, il romanziere, è sempre alla ricerca del pezzo mancante nel mosaico dei destini incrociati, con una limpidezza eccezionale di stile e un’efficace immaginazione, senza freni, non rinuncia mai a interrogarsi sulle ambiguità sessuali. Romanzo dopo romanzo, Russo ha saputo dare furore e vita al suo universo audace: Sangue Misto – uno dei suoi titoli di successo – difende la causa omosessuale senza cadere nella militanza dalle braccia strette e dal pensiero debole. L’Amante di mio padre, editato nel 2000, è stato forse uno dei primi romanzi che ha aperto il dibattito sui matrimoni gay. ai nostri occhi albert Russo, all’inizio di questo nuovo millennio, appare come uno dei romanzieri più interessanti, capace di commuovere, un funambolo eternamente non in equilibrio posto su un filo di parole e immagini, sospeso tra continenti antagonisti – l’Africa, l’america e l’Europa. Moi, Hans, fils de nazis si iscrive nel drittofilo dei titoli precedenti. Ha approfondito la questione dell’origine e dei segreti dell’infanzia e di quelle famiglie che così sovente portano in seno una colpa mostruosa, come una cicatrice indelebile. Da dove veniamo? Da quale mistero inconfessato? Da quale amore? Da quale colpo di fulmine ineffabile? Che cos’è un percorso di vita popolato di imprevisti e di false contraddizioni? Sono tutti questi gli interrogativi febbricitanti a cui albert Russo tenta di rispondere dandoci da leggere questo “diario” che si apre con un capitolo intitolato Fabio, la mia ossessione. Niente, come al solito, in Russo è lineare. Ma dalla prima riga fino all’ultima la storia è da batticuore, non annoia mai, e dietro alla diversità delle culture e alle violenze umane, non solamente fisiche, c’è il mistero primordiale dell’Uomo che si rivela attraverso i desideri contradditori dei corpi e l’apparente assurdità della vita stessa.
SOTTO IL PICCO DEL DIAVOLO
romanzo sull'apartheid di Albert Russo
traduzione italiana di Gabriella Baldanzi
Edizione Libreria Croce
Sangue misto
Coniglio editore
Gianfranco Franchi Lankelot.eu
Raccontare la diversità non significa soltanto giocare a mischiare colori. Significa aver interiorizzato, con responsabilità e consapevolezza, le caratteristiche principe di popoli e culture, e le dinamiche delle interazioni tra culture e popoli; significa aver saputo simulare, con sensibilità prima ancora che con intelligenza, la visione del mondo dell’altro da sé. Il complicato, ma non ingrato né triste compito spetta stavolta a un outsider interessante, il prolifico scrittore Albert Russo, di padre italiano e madre inglese, cresciuto in Africa (Zaire, oggi Congo), teoricamente belga, naturalmente apolide e cittadino del mondo: la sua atipica vicenda esistenziale (cfr. www.albertrusso.com/ per approfondimenti) figlia, in questo suo “Sangue misto”, una narrativa limpida, decisamente estranea alla ricercatezza lessicale (ma non alla commistione linguistica: saggia scelta, ben dosata) e stilistica, più prossima a una lunga ballad di un cantastorie figlio del popolo che a un imponente romanzo di formazione (d’un figlio dei bianchi e dei neri; d’un omosessuale che diventa padre; d’un popolo che nel sangue si guadagna la libertà dal colonizzatore).
Le ragioni per accostarlo, al di là della curiosità per l’adozione delle parole in lingua kishwaili, possono essere così sintetizzate: racconta d’una terra e d’un popolo che non conosciamo affatto, se non filtrato dalle propagande occidentali, prima colonialiste poi finto-pietiste; sembra estraneo a pregiudizi religiosi, razziali e sessuali, campione di libertà, equidistanza e democrazia; regala il romanzo di tre vite – inclusa quella della domestica Mama Malkia – senza scivolare nella confezione dell’artificio. È prevedibile, in certi frangenti, ma non per questo spiacevole. Scrive Moshe Liba, nella postfazione, a proposito della trama: “Ci troviamo a fraternizzare con Harry Wilson, l’americano immigrato il cui orientamento sessuale si svela in modo violento alla fine della storia; respiriamo la stessa aria del figlio adottivo mulatto, Leo, che non si sente né congolese, né europeo, e del suo surrogato di madre, la forte Mama Malkia, la Madre Regina, figlia di un capo tribù, che sebbene sia la domestica di Harry Wilson è l’unica in grado di tenere le redini di casa. I tre sono inglobati in un unico destino, quello del Congo, prima colonia poi Stato indipendente (…)”.
L’opera è strutturata in tre parti e un epilogo; in linea di massima, la prima si concentra sulla sorte di Leo, il mulatto adottato, a partire dalla sua felice maturità americana, scendendo a ritroso, attraverso gli anni della scuola e via dicendo; nella seconda, Harry l’americano guadagna centralità; nella terza, è l’ex cameriera d’albergo Mama Malkia a guidare il lettore alla comprensione del suo mondo. Aspettatevi frammenti suggestivi dedicati a rituali, scontri tra compagni di scuola, rivalità tra culture (occidentale e africana) e vagheggiata pacifica assimilazione (scontrarsi o incontrarsi per rinnovarsi: armoniosamente. Sogno vano?): il tutto, nella certezza che la lingua di Albert Russo non vi risulterà mai sperimentale, né ricercata, né complessa; lineare, elementare e secca, come i pensieri di un bambino diligente e molto, molto ordinato. A dispetto del disordine immondo e abnorme che sta per sovrastarlo, in onore della dolcezza vera d’un amore paterno che non conosce limiti.
Amore per due civiltà diverse: amore per un mulatto: un bambino bianco e nero. Simbolismi forse facili, ma non per questo meno toccanti.
“Sangue misto” per me è questo: un buon momento di letteratura pacificatrice e consolatrice. Una lettura per puri di cuore.
Coniglio editore
Lucrezia Depalma - Ufficio Stampa Coniglio Editore
INTERVISTE
- Albert Russo, autore di Sangue misto, è stato intervistato su TeleRadioStereo in data 09.06.08
- Albert Russo, autore di Sangue misto, è stato intervistato sul sito Il Sottoscritto.it in data odierna
- Albert Russo, autore di Sangue misto, è stato intervistato su Radio Città Futura (Roma) in data 14.06.08
- Albert Russo, autore di Sangue misto, sarà intervistato da Fabio Canino su Radio Montecarlo in data odierna
RECENSIONI
- Sangue misto di Albert Russo è stato recensito sull'ANSA in data 06.06.08 (équivalant italien de l’AFP, la plus grande agence de presse it.)
- Hitler non ha inventato la svastica di Man Woman è stato recensito sul sito WhipArt.it in data 10.06.08
- Sangue misto di Albert Russo è stato segnalato su RomaCè (équivalant de Pariscope) in data 11.06.08
- Albert Russo, autore di Sangue misto, è stato intervistato durante il TG2 RAI (2è chaîne nationale italienne, à l’heure de grande écoute) in data 23.06.08
RECENSIONI e SEGNALAZIONI
Delitti a Cinecittà di Umberto Lenzi è stato recensito sul numero di giugno del mensile Rivista del Cinematografo
- Rock'n'roll virus di William Burroughs è stato recensito su Liberal in data odierna
- Sangue misto di Albert Russo è stato recensito sul numero di luglio-agosto del mensile AUT
- Sangue misto di Albert Russo è stato segnalato sul numero di agosto del mensile Flair.
- Sangue misto di Albert Russo è stato recensito su L'Unità
- Sangue misto di Albert Russo è stato recensito sul numero di agosto 2008 del mensile Pulp
- Sangue misto di Albert Russo è stato recensito sul sito Lankelot.eu in data 01.09.08
- Sangue misto di Albert Russo è stato recensito sul Gufetto.it
- Sangue misto di Albert Russo è stato recensito sul sito IlParadisodegliOrchi.com in data 10.11.08
- Sangue misto di Albert Russo è stato recensito su Queer di Liberazione in data 16.11.08
- Shalom Tower Syndrome (Libreria Fabio Croce editore) di Albert Russo è stato segnalato sul numero di agosto di Babilonia.
- Sangue misto di Albert Russo è stato recensito sul numero di dicembre 2008 del mensile Nigrizia
L’amante di mio padre, romanzo di Albert Russo
- 132 pagine - Euro 12,50 -
ISBN 88-87323-58-5 pubblicato da Edizioni Libreria Croce
(nella nuova collezione Hammam
http://www.edizionicroce.com/autore.asp?idaut=65
L'amante di mio padre , magnificamente tradotto da Mario Sigfrido Metalli, è la storia di un ragazzo ventiduenne che scopre in soffitta delle lettere scritte prima della sua nascita e indirizzate a suo padre. L'autore delle missive era un uomo, l'amante appunto del padre. Incuriosito dalla storia, si mette sulle tracce di questo affascinante 44enne, lo incontra, diventa a sua volta l'amante. Da qui si snoda la vicenda, ricca di colpi di scena, di sensualità, di mistero. Una sorta di giallo psicologico che rapisce il lettore e lo immerge in una situazione del tutto nuova in letteratura. Albert Russo ha scritto circa 20 romanzi, ma con quest'ultimo riesce a esprimere pienamente la sua autentica vena. L’amante di mio padre è un avvincente giallo dove erotismo e psicologia dei personaggi si mixano in un cocktail micidiale.
Albert Russo, nato in Congo/Zaire, cresce in Africa, studia negli Stati Uniti e ora vive in Francia. Scrive in francese e in inglese poesia e narrativa, difendendo grandi cause come l’antirazzismo, le libertà individuali e collettive. Tradotto e venduto in tutto il mondo, ha pubblicato in più lingue circa venti libri di grande successo, tra i quali Sang Mêlé , Mixed Blood (la versione inglese di questo romanzo ha ottenuto negli USA il premio per la migliore opera di Fiction), Eclipse sur le lac Tanganyika , la serie di Zapinette , Futureyes , Le Cap des illusions . Hanno scritto di lui James Baldwin, Edmund White, Gille Perrault ed altri grandi autori, esaltando le sue doti letterarie.
Recensione di Antonio Veneziani
Attraverso una vecchia lettera e una foto, un adolescente scopre che suo padre da giovane aveva un amante. Sulle tracce di quest'oscuro personagglo in “l’amante di mio padre”, Io scrittore francese Albert Russo compone il puzzle dei destini di tre personaggi omosessuali creando un romanzo di folli passioni e scene erotiche. Il figlio e l’amante del padre diventano amanti a loro volta. Con stile limpido e tragico, Russo esalta doti da romanziere nell'attento sguardo alla vita interiore dei protagonisti. Opera unica nel suo genere, pubblicata in Francia dall'editore Athanor, ha riscosso un grande tributo di pubblico e di critica, sottolineato dalle importanti e positive critiche di scrittori come James Baldwln, Edmund White, Gilles Perrault. Albert Russo, nato in Zaire da padre italiano e da madre inglese, cresce in Africa, studia negli Stati Uniti; ora vive in Francia. Scrive in francese e in inglese poesia e narrativa, impegnato sul fonte delle grandi cause antlrazziali, delle libertà individuali e collettive, l'idea di un'Europa unita. Tradotto e venduto in tutto il mondo, ha pubblicato in più lingue circa venti libri di grande Successo come "Sang mele”. “Mixed blood", versione inglese, ha ottenuto negli Usa il premio per la migliore opera di fiction. "Ecllpse sur le lac Tanganyika", "Zapinette", "Futureyes", “Le Cap des Illusions”, sono alcuni dei suoi titoli, di successo internazionale. Costato all'editore per i diritti di traduzione 25.000 euro, "L:amante di mio padre”. (Fabio Croce editore,150 pagine, 13.000) è il primo che vede la luce in Italia. Tradotto da Mario Sigfrido Metalli, è inserito nella nuova collana omoerotica Hamrnam della Fabio Croce.
L'autore sarà a Roma, presso la Libreria Babele, via dei Banchi Vecchi 116, venerdi 17 maggio 2002 alle ore 20 per incontrare il suo pubblico e la stampa, nella sua prima apparizione italiana.
SHALOM TOWER SYNDROME
Libreria Fabio Croce editore
romanzo di Albert Russo
http://www.edizionicroce.com/autore.asp?idaut=65
è stato segnalato sul numero di agosto di Babilonia.
Lankelot.eu - Gianfranco Franchi
Russo Albert - “Shalom Tower Syndrome” -
Edizioni Libreria Croce, 2008. Collana Off Side. Traduzione di Silvana Pedrini.
“Nuotare sott’acqua ha un potere esorcizzante su di me. Forse la dimensione cui appartengo è quella degli esseri primordiali? Una dimensione in cui la violenza ha funzioni diverse e la nudità rappresenta uno stato di grazia(…) Il mio corpo si inarca come per fare l’amore con il mare” (p. 20)
Fare l’amore con l’inconscio può essere un’esperienza violenta: nell’inconscio nuotano pesci sconosciuti, e spesso aggressivi. Il nuotatore dovrebbe ripetersi di non avere paura, perché niente può fare del male, non la verità rimossa né le verità artificiose, realizzate e avallate dal tempo. Alexis Romani, protagonista e narratore del romanzo, sprofonda nell’abisso del suo passato, restituendolo alla luce per frammenti e ossi di seppia, e assieme vacilla il suo presente, e lentamente muta. Sessualmente, e socialmente. Tutto, a un tratto, si sradica e s’eradica altrove, in uno stato di coscienza e di consapevolezza nuovo, diverso, certo non definitivo.
Alexis sogna una società estranea al dogma. Il dogma è una menzogna. Il dogma è la fonte del disordine, e del male. Crede che gli elementi fondamentali del sentire umano possano essere uniti da un ponte che sublimi gli errori e le aporie figlie delle ideologie. Sogna di classificare le nuvole, in un certo senso: sperando che cessino di combattere sulle nostre teste. Invano. Pochi mesi prima, con sua moglie yankee (“incredibilmente enigmatica” per essere una di loro) era partito da Milano per una breve vacanza. Meditava sul suo sangue, sul fascino della moglie. Adesso si ritrova a Gerusalemme, la città tre volte santa, bandiera della spiritualità e dell’identità complessa.
Alexis, come la città santa, ha tre parti: una italiana, una africana, una ebraica. Padre fiorentino, madre mulatta congolese convertita al cattolicesimo, ascendenze israelite. Per stuzzicarlo, la moglie diceva che non sembrava né ebreo né africano, quasi a voler selezionare il suo sangue, a deciderlo. L’orgoglio delle proprie radici e delle proprie origini, scrive bene Russo, è una necessità e non un lusso (p. 46). L’identità non si rinnega: il sangue non si abiura. Soltanto, spesso è difficile accettare d’essere uno e molteplice.
L’equivoco è il corpo. Il corpo è uno. È come un vestito. L’anima è una, ma è composta di voci, colori, culture e memorie diverse. E non si stanca di cambiare, di evolversi, di ripiegarsi, di fiorire e appassire. L’anima è una bestia difficile da domare. Russo, lo scrittore sanguemisto per antonomasia, sa che l’intento primo dell’esistenza non è solo amare e conoscere: è ritrovare l’Io.
L’Io è il segreto fertile della rigenerazione, il mistero profondo dell’essenza dell’uomo. L’Io è un giocattolo che non vuole farsi ritrovare, perduto com’è nel ripostiglio dei nostri pensieri, nascosto dalla menzogna dell’apparenza e dall’inganno dell’alterità.
***
Nuova testimonianza della prolifica e ispirata narrativa dello scrittore poliglotta e cosmopolita Albert Russo, questo romanzo è apparso prima in francese (“La tour Shalom”) quindi in inglese (“Shalom Tower Syndrome”: finalmente tradotto da Silvana Pedrini per la Libreria Croce nel 2008, è a disposizione di quei lettori italiani che vorranno approfondire ancora, o almeno cominciare a conoscere, l’universo poliedrico di un artista senza una patria e una lingua sola.
Il libro, già Writer’s Digest e National Best Books Award negli States, è destinato a quanti abbiano l’intelligenza, l’umanità e il coraggio di farsi domande a proposito della propria identità, delle proprie origini e dei propri orientamenti. Nasce per smottare, come una valanga, la montagna delle nostre convinzioni e delle nostre certezze. Riesce, e racconta di un suicidio mancato che si rivela rinascita; e d’un amore nuovo che sembra già finito, mentre l’indagine sul proprio Io continua, mai dimentica delle ingiurie del tempo.